L’origine dell’anamorfosi

Hai mai sentito parlare dell’anamorfosi? È un effetto di illusione ottica.
Ma qual è l’origine dell’anamorfosi e di che cosa si tratta?

Il termine, derivante dal greco anamórphosis, significa “forma ricostruita” ed è un effetto di illusione ottica per cui un’immagine viene proiettata su un piano in modo distorto, rendendo il soggetto originale riconoscibile solamente se osservato da un preciso punto di vista o attraverso l’uso di strumenti deformanti.

Se ci si sposta dal punto di vista, infatti, non si percepirà più la figura intera ma scomposta. Nell’arte figurativa – quindi nel disegno e nella pittura – si tratta sempre di un’immagine deformata dilatata in altezza, larghezza o profondità.

L'origine dell'anamorfosi-tecnica anamorfosi

Qual è l’origine dell’anamorfosi?

Il termine “anamorfosi” nasce nel ’600 e si trova in diversi trattati di prospettiva dell’epoca. Secondo alcuni studi, la tecnica fino al ’500 era trasmessa solo come disciplina magica. Con i pittori rinascimentali, e in particolare con i manieristi, si inizia a diffondere come disciplina prospettica, per nascondere significati alternativi di un’opera.

L’origine dell’anamorfosi come tecnica è però precedente. Il primo documento scritto che descrive la tecnica è nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Leonardo disegna il volto distorto di un bambino e un occhio, ma definisce questo modo di disegnare “prospettiva accidentale”, perché gli oggetti più lontani devono essere disegnati con misure maggiori rispetto a quelli più vicini (al contrario della visione reale).

L'origine dell'anamorfosi-Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, 1483-1518 anamorfosi
Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, 1483-1518

Alcuni esempi di Anamorfosi

Hans Holbein il Giovane

Uno dei quadri più celebri dove è presente una proiezione anamorfica è “Gli Ambasciatori”, di Hans Holbein il Giovane (1533). Nella parte inferiore del dipinto è infatti visibile una strana figura, ma solo se si osserva il quadro da destra e da molto vicino si può vedere in modo chiaro un teschio. L’anamorfosi del teschio è una simbolica allusione al trionfo finale della morte su tutte le attività umane, richiamate con la raffigurazione di strumenti della scienza e dell’arte.

L'origine dell'anamorfosi-Hans Holbein il Giovane, Gli Ambasciatori, 1533, National Gallery, Londra anamorfosi
Hans Holbein il Giovane, Gli Ambasciatori, 1533, National Gallery, Londra

Emmanuel Maignan

Un altro esempio di anamorfosi si può trovare nel dipinto del 1642 di Emmanuel Maignan nel Convento di Trinità dei Monti a Roma.
È un affresco lungo 6 metri dove si può vedere San Francesco di Paola in preghiera, chino su sé stesso, concentrato nella stesura dell’Apocalisse, visibile solo se guardato di scorcio.

L'origine dell'anamorfosi-Emmanuel Maignan, San Francesco di Paola in preghiera, 1642, Roma
Emmanuel Maignan, San Francesco di Paola in preghiera, 1642, Roma

Andrea Pozzo

L’affresco realizzato da Andrea Pozzo nella navata centrale della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma è un altro esempio incredibile di anamorfosi.
Nella stessa chiesa l’artista ha creato anche la stupefacente cupola in finta prospettiva.

In soli 17 metri di larghezza e 36 metri di lunghezza l’artista è riuscito a sfruttare tutte le sue conoscenze prospettiche realizzando uno sfondato illusionistico tipico del barocco, raffigurante la Gloria di Sant’Ignazio.
Per rendere il tutto ancora più coinvolgente e impressionante, lungo la navata Pozzo segnò con un disco di marmo il punto ideale da cui l’osservatore potesse ammirare il tutto.

L'origine dell'anamorfosi-Andrea Pozzo, Gloria di Sant’Ignazio, 1691-1694, Roma, Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola anamorfosi
Andrea Pozzo, Gloria di Sant’Ignazio, 1691-1694, Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, Roma

Il tipo di anamorfosi per riflessione in uno specchio conico o cilindrico si ottiene specchiando un disegno o un oggetto – deformato secondo specifiche regole geometriche – in uno specchio curvo. Il riflesso dà origine ad una figura dalla parvenza tridimensionale.
L’origine dell’anamorfosi per riflessione probabilmente ha origine nelle stampe cinesi portate alla corte di Costantinopoli.

L'origine dell'anamorfosi-Simon Vouet, I satiri ammirano l’anamorfosi di un elefante, 1625
Simon Vouet, I satiri ammirano l’anamorfosi di un elefante, 1625

L’anamorfosi di oggi

Dopo aver visto le origini dell’anamorfosi e gli esempi più eclatanti nella storia di questa tecnica, possiamo passare ad alcuni esempi di anamorfosi attuali.

Nel corso degli anni la corrente artistica dell’anamorfosi si è sviluppata e gli artisti hanno iniziato ad utilizzare le tecniche più disparate per le loro opere. Vediamo alcuni esempi.

Felice Varini

L’artista svizzero Felice Varini crea enormi figure geometriche colorate all’interno o all’esterno di architetture: le figure si completano solo se viste da un certo punto di vista.

L'origine dell'anamorfosi-Felice Varini, Huit rectangles (Eight Rectangles),  2007, Musée des Beaux-Arts, Arras, France anamorfosi
Felice Varini, Huit rectangles (Eight Rectangles), 2007, Musée des Beaux-Arts, Arras, France

Michael Murphy

Michael Murphy è un artista americano, autore di installazioni site-specific e soprattutto di sculture anamorfiche straordinarie. La sua tecnica preferita consiste nell’appendere a fili trasparenti oggetti che se visti da un certo punto di vista creano figure incredibili.

Jonty Hurwitz

L’artista Jonty Hurwitz, classe 1969, è un artista e ingegnere sudafricano specializzato nella tecnica dell’anamorfosi, in particolare quella che si serve del cilindro specchiato

Per approfondire:
https://www.anamorphosis.com/what-is.html
https://www.robadagrafici.com/anamorfismo/
https://it.wikipedia.org/wiki/Anamorfismo
https://www.didatticarte.it/Blog/?p=1107